Mikumi Hospital
In Africa il progetto è operativo presso i reparti di pediatria e ginecologia dell’ospedale St. Kizito di Mikumi, in Tanzania.
Il progetto, iniziato a febbraio del 2013, migliorerà la salute materna e contribuirà a ridurre il tasso di mortalità infantile che in Africa è terribilmente alto (in questo paese ogni anno muoiono 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni e 265 mila madri).
Nato 20 anni fa come dispensario ad opera di missionari cattolici, il St. Kizito è diventato ospedale riconosciuto dal Ministero della Sanità nel gennaio del 2008.
L’ospedale serve un bacino d’utenza di circa 115.000 persone e tra le molteplici attività che il progetto include, c’è l’acquisto di kit nutrizionali, attrezzature mancanti, farmaci di prima necessità.
Nel reparto di pediatria ci sono in media 30 bambini da visitare ogni giorno; quasi tutti hanno meno di 5 anni e soffrono di malattie infettive come la malaria, la polmonite e la gastroenterite; molti sono anche i casi di AIDS e parecchi sono i bambini malnutriti.
Purtroppo abbiamo potuto constatare la diffusione dell’AIDS: molte donne sono affette da questa infezione ed anche i loro bambini.
Il progetto cercherà di migliorare la condizione di salute delle mamme ancora prima della nascita fornendo loro trattamenti osteopatici per facilitare la fase espulsiva fonte di molte problematiche per le mamme e i feti.
Parco giochi Mikumi
In Tanzania sono presenti tre tipi di malattie:
- infettive, dovute all’azione dei batteri e virus patogeni. Le principali sono: AIDS, colera, difterite, ebola, peste, morbillo, TBC, tetano polmonite e tifo;
- parassitarie, dovute a pidocchi, zanzare, vermi. Le principali sono: febbre gialla, filariasi, malaria, leishmaniosi e malattia del sonno;
- da carenza alimentare, dovute ad insufficienza di cibo, sia per quantità che per qualità.
Le malattie infettive continuano a rappresentare un grave problema per la salute della popolazione, ma in diversi casi sono infezioni potenzialmente prevenibili.
In Tanzania due elementi sono particolarmente importanti: l’accesso ai vaccini e alle politiche che ne promuovono l’uso e l’accesso alle strutture medico-sanitarie che, nella maggior parte dei casi, sono lontane dai villaggi ed a pagamento.
Inoltre, il cambiamento climatico con l’aumento della temperatura ha allargato l’area di diffusione delle zanzare, diffondendo così la malaria in nuove zone; ha inoltre incrementato le fioriture algali, estendendo l’habitat di sopravvivenza dei microbi del colera.
La scarsa quantità o la mancanza di acqua potabile, insieme alle condizioni igieniche inadeguate, facilita inoltre la diffusione di altre malattie.